
Ultim'ora, doping a fine campionato: due anni di squalifica - Futsalnews24.com (Pixabay)
Nemmeno il clamore mediatico che ha accompagnato la vicenda di Jannik Sinner, con tutta la bagarre seguita alla sua sospensione e successiva riammissione, sembra aver spento i riflettori sulle questioni legate al doping.
Anzi, il tema continua a ripresentarsi con inquietante regolarità , attraversando discipline e confini nazionali. Dopo il tennis, questa volta è il calcio ad essere colpito, e con una vicenda che lascia poco spazio a interpretazioni. Il caso arriva direttamente dalla Ligue 1, e ha suscitato una vera e propria ondata di indignazione in Francia. Non si tratta di una positività legata a contaminazioni o a sostanze inserite per errore in prodotti sportivi, come spesso accade in scenari ambigui e complessi. Qui il contesto è ben diverso, e per molti versi ancora più grave: un giocatore professionista è risultato positivo a sostanze illegali e ricreative, vietate non solo nel contesto sportivo ma anche dalla legge.
Una vicenda che getta un’ombra pesante non solo sull’atleta coinvolto, ma anche sul sistema di controlli, sull’ambiente e sulle pressioni che accompagnano la vita di chi calca i campi ogni settimana. E mentre si attende l’eventuale reazione del mondo calcistico francese, la sanzione è già stata comminata, e parla chiaro: due anni di stop. Una delle pene più dure inflitte recentemente nel panorama europeo.
Niane positivo, stangata per il senegalese
Il protagonista, suo malgrado, è Ibrahima Niane, attaccante classe 1999 dell’Angers, squadra impegnata nella Ligue 1 francese. Il calciatore senegalese è stato squalificato per due anni dall’Agenzia antidoping francese (AFLD) dopo essere risultato positivo a MDMA ed ecstasy, due sostanze che nulla hanno a che vedere con la pratica sportiva. I controlli risalgono a diverse settimane fa e hanno portato, dopo l’analisi e il procedimento disciplinare, alla sanzione definitiva pronunciata nella riunione del 31 marzo. Niane era stato escluso dal gruppo squadra già lo scorso 27 aprile, ufficialmente dopo una lite con l’allenatore Alexandre Dujeux e un’entrata troppo dura in allenamento sul compagno Florent Hanin. Ma dietro quella sospensione disciplinare si celava già la consapevolezza, da parte del club, di un’esplosiva positività .

L’attaccante, in scadenza di contratto con l’Angers, non ha fornito spiegazioni plausibili alla commissione antidoping e ha abbandonato la Francia per tornare in Senegal, come riportato da L’Équipe. La squalifica impone a Niane di restare completamente lontano non solo dalle competizioni ufficiali, ma anche dagli allenamenti e da qualsiasi evento sportivo pubblico. Una vera e propria radiazione temporanea che potrebbe mettere a rischio la carriera del giocatore. Il pugno duro dell’AFLD suona come un messaggio: non ci saranno più sconti per chi viola consapevolmente le regole, soprattutto quando il doping non è una svista, ma una scelta.