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Divisione C5

La sfida Bergamini: “Identità e giovani, così il futsal italiano tornerà grande”

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Il numero uno della Divisione: “Abbiamo fatto un passo indietro oggi per farne poi tre in avanti domani. I risultati li vedrà il prossimo presidente”

Dalla riforma Bergamini alle nuove sfide che attendono il Presidente e tutto il Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a 5, uniti come mai prima d’ora e lanciati verso un futuro luminosissimo. “Un passo indietro oggi per farne tre in più domani” è il sunto di un pensiero che non si può non sposare in pieno. Il futsal italiano sta per tornare grande, forse come non lo è stato mai. La prima pietra è stata posata. “Mai visto prima” dicevamo, vedendoci chiaro e lunghissimo.

Alla Gazzetta dello Sport – testo a firma di Andrea Pugliese – il presidente Luca Bergamini si racconta. Si parte dal bilancio di (quasi) metà mandato. “Abbiamo fatto tanto ma c’è da fare di più. Penso al doppio tesseramento che è una grandissima conquista o a Sky, dove abbiamo numeri importanti. E poi lo sviluppo del movimento femminile e la rinnovata credibilità istituzionale. Aspetti che ci consentono di sviluppare il futuro. Il futsal è il veicolo sociale e sportivo che ci fa vivere meglio. In precedenza si è guardato troppo solo in alto, alle nazionali, ai giocatori di valore. E si è creata una frattura con la base, perdendo ciò che di buono c’è a livello amatoriale. Ed invece con 4 milioni siamo lo sport con più praticanti in Italia. Un aspetto da recuperare“.

La riforma (e la missione) Bergamini. “Era necessaria, vuole incoraggiare il movimento giovanile. L’abitudine era prendere giocatori formati all’estero perché era più comodo, oggi c’è più attenzione alla formazione, ai tecnici, ai vivai. Esiste una nostra storia, un’identità e non può essere rappresentata dal futsal sudamericano, spagnolo o portoghese, anche se sono all’avanguardia. Sarà un percorso lungo, abbiamo fatto un passo indietro oggi per farne poi tre in avanti domani. I risultati li vedrà il prossimo presidente“.

Il futsal all’Olimpiade, solo un sogno? “Non so quando ma ci riusciremo – prosegue il presidente Bergamini. – E’ assurdo che il basket abbia il 3 contro 3, il volley il beach e il calcio non abbia il futsal. Nelle nostre possibilità faremo di tutto per arrivarci. Ne ho già parlato con Figc e Coni. L’impulso parte da qui, ma deve proseguire tramite Uefa e Fifa nei confronti del Cio. Ci vorrà perseveranza, ma non ci manca“.

Tra scuola e calcio professionistico. “Il futsal come lo conosciamo noi nasce lì, nelle palestre. Il vecchio calcetto è diverso, altrettanto importante perché copre la fascia amatoriale. Ma noi avremo giocatori e nazionali forti quando entreremo nelle scuole. Ci sono club come Lazio, Inter, Juventus e Bologna che hanno già iniziato un percorso con il futsal. La base è importante, la fascia 5-10 anni, dove servono tecnici qualificati per insegnare gli strumenti idonei. Me il sogno è recuperare quel che il calcio perde. Dopo la Primavera c’è un vuoto, in Italia c’è un forte abbandono tra i 18 e i 23 anni. Lì il futsal può dare una seconda vita sportiva. Un campionato gestito dalla Lega in quell’età avrebbe pure un risvolto sociale. La prossima sfida è creare le premesse per il futuro, ancorare il futsal alla struttura e non alle persone. Il “One Man Show” non funziona più“.

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