
Guai per John Elkann, la Juve rischia (Foto Instagram - futsalnews24.com)
La Juventus rischia grosso: le ultime ore hanno scosso l’ambiente bianconero John Elkann nell’occhio del ciclone.
C’è una tensione strana nell’aria. Non si vede, ma si percepisce chiaramente. Come quei momenti prima di un temporale, in cui tutto sembra normale ma sai che qualcosa sta per scoppiare. Questa volta, la scossa arriva dall’alto, dai piani dirigenziali, dove si prendono le decisioni che pesano sul futuro di un’intera società.
E stavolta, a finire nell’occhio del ciclone, è proprio John Elkann. Un nome pesante, una figura che per anni ha tenuto saldo il timone, anche nei momenti più complicati. Però ora la situazione è diversa. Ora le crepe iniziano a farsi vistose.
John Elkann nei guai, la Juve rischia grosso
Tutto è esploso dopo una partita che, almeno sulla carta, doveva essere il banco di prova per misurare la distanza tra la Juventus e l’élite mondiale. Il 5 a 2 incassato contro il Manchester City al Mondiale per Club non è stato solo un risultato pesante. È stato uno schiaffo in pieno volto, uno di quelli che lasciano il segno. E non solo tra i tifosi, che sui social hanno dato libero sfogo alla frustrazione, ma anche tra gli addetti ai lavori.

Tra le voci più dure, quella di Fabio Ravezzani su X ha tagliato come un coltello: “Il 5-2 è un segnale inequivocabile per Elkann. Questa Juve ha bisogno di calciatori forti e di un tecnico molto bravo per arrivare tra le prime 4. Con un mercato al risparmio non si va lontano. Purtroppo Giuntoli ha fatto danni devastanti. E la filosofia di Comolli è pericolosa.”
Parole che non lasciano spazio a interpretazioni. La critica, in fondo, è molto chiara: la Juventus di oggi non è strutturata per competere ad alti livelli. E la colpa, secondo Ravezzani, ricade direttamente su chi ha fatto (o non ha fatto) il mercato. Cristiano Giuntoli, arrivato per rivoluzionare la gestione sportiva, si trova ora con il dito puntato addosso. Le sue scelte sono finite sotto accusa, la strategia improntata al contenimento dei costi non sta portando i frutti sperati. E nel mezzo c’è Elkann, che ha approvato quella stessa filosofia gestionale. Ora, però, rischia di pagare il prezzo più alto.
Perché non si tratta solo di una sconfitta, o di una figuraccia internazionale. Si tratta di un’identità smarrita. La Juventus, quella che per decenni ha fatto della solidità e dell’ambizione la sua bandiera, ora sembra un progetto confuso, guidato da numeri più che da idee. E se la situazione non cambia, il rischio è concreto: quello di vedere i bianconeri fuori dalla Champions ancora una volta, con tutte le conseguenze economiche e d’immagine che questo comporterebbe. Insomma, le parole di Ravezzani non sono un semplice sfogo post-partita. Sono un campanello d’allarme. E John Elkann, stavolta, non può far finta di non sentirlo.