
Fuori rosa, rottura totale per la Juve: (Foto Instagram) - Futsalnews24.com
La Juve sulla gestione dei fuori rosa: è rottura totale. Al via la svolta drastica con gli esuberi bianconeri
Ritmo serrato alla Continassa dopo l’inizio ufficiale della preparazione atletica sotto la guida di mister Tudor. Con la conclusione della prima fase prevista per il 2 agosto, la Juventus darà il via ai primi test estivi: prima una partita a porte chiuse in casa contro la Reggiana, poi la trasferta a Herzogenaurach, dove la squadra rimarrà per una settimana, concludendo il ritiro con la sfida al Borussia Dortmund. Infine, il programma proseguirà con la partita del 13 agosto allo Stadium contro la Next Gen e si chiuderà il 16 agosto a Bergamo contro l’Atalanta.
Un programma intenso nel quale si potrà finalmente valutare se il lavoro estivo avrà dato i suoi frutti in vista dell’imminente inizio del campionato, fissato per il 24 agosto. In poco meno di un mese, Tudor avrà modo di analizzare l’intero organico a disposizione, monitorando anche l’integrazione di nuovi innesti.
Inoltre, la Signora dovrà iniziare a valutare anche i diversi giocatori considerati fuori rosa, come Arthur, Tiago Djalò e Facundo Gonzalez. Innesti in uscita, ma ancora senza una destinazione definitiva, che si trovano dunque in una posizione di incertezza e attesa.
Gestione dei fuori rosa: la Juve adotta una nuova linea
Contrariamente a quanto accadeva in passato, questa volta la Juventus ha deciso di non isolare gli esuberi: i giocatori non sono più fuori rosa, ma partecipano regolarmente alle sessioni di allenamento insieme al resto del gruppo, in attesa di offerte e di trovare una nuova sistemazione. Questa svolta rappresenta una rottura netta con il passato, in particolare con la gestione Giuntoli, quando i giocatori in uscita venivano esclusi dal gruppo e allenati separatamente.

Con il precedente direttore sportivo, tutti i giocatori non considerati più nei piani nel tecnico venivano ritenuti innesti “indesiderati”, escludendoli completamente dal resto del gruppo. Nota a tutti la vicende dell’ex capitano bianconero, Leonardo Bonucci, che ha vissuto in prima persona la linea dura adottata dall’ex Giuntoli: “Manna e Giuntoli sono venuti a casa mia il 13 luglio, umiliandomi. Perché alla fine è stata un’umiliazione. Mi hanno detto che non avrei più fatto parte della rosa”, ha rivelato l’ex juventino.
“Anzi mi davano la possibilità di rimanere a casa per altri giorni e che addirittura la mia presenza all’interno dello spogliatoio – ha sottolineato – e del campo avrebbe ostacolato la crescita della Juventus. Questo mi sono sentito dire dopo 500 e passa partite in bianconero”, conclude l’ex capitano, intenzionato per un periodo anche ad intentare una causa – poi ritirata a febbraio dell’anno successivo – contro la sua società. Un trattamento degli esuberi senza dubbio discutibile, che oggi, fortunatamente, appartiene al passato.
Oggi si predilige un approccio più morbido, che permette di convivere professionalmente in attesa di sviluppi, come in una separazione gestita con equilibrio: si resta sotto lo stesso tetto, ma sempre da separati in casa. Una scelta adottata soprattutto per due fattori: da un lato si evitano frizioni con calciatori e agenti, lasciando aperta la porta al dialogo; dall’altro si mantiene alto il livello di forma fisica, così da agevolare un’eventuale cessione senza intoppi.