
Hamilton spazzato via: Ferrari, scelto Antonelli - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Doveva essere il colpo dell’anno, forse del decennio: Lewis Hamilton in rosso per ridare alla Ferrari quella gloria che da troppo tempo manca.
E invece, dopo un quarto di stagione, il bilancio è tutt’altro che entusiasmante. Il sette volte campione del mondo, arrivato a Maranello per inaugurare un nuovo ciclo vincente, sta faticando a tenere il passo con le aspettative e con il compagno di box Charles Leclerc, che continua a lottare con grinta e orgoglio per restare agganciato al treno dei migliori. Hamilton, più volte al centro di polemiche interne e scelte strategiche discutibili, non è riuscito finora a imprimere il proprio marchio sulla SF-25. A Miami, l’ennesimo episodio emblematico: critiche via radio, incomprensioni col muretto e un settimo posto che pesa più dei punti che porta.
Il feeling con la monoposto non decolla, l’adattamento al nuovo contesto si rivela più difficile del previsto. E intanto il contratto da 50 milioni a stagione comincia a sembrare un investimento poco redditizio. In molti si interrogano: era davvero lui l’uomo giusto per iniziare un nuovo capitolo a Maranello? La scelta della Ferrari, così radicale e simbolica, rischia oggi di apparire più nostalgica che strategica. Il problema è che altrove, proprio in casa dei rivali storici della Mercedes, un altro nome brilla e mette in discussione ogni certezza.
Antonelli al posto di Hamilton, tutta la verità
Si chiama Andrea Kimi Antonelli, ha appena diciott’anni ed è già il nuovo volto del motorsport tricolore. Mentre a Maranello si fanno i conti con le incertezze di Hamilton, a Brackley sorridono: il talento bolognese, cresciuto tra i kart e la benedizione di Toto Wolff, sta scrivendo un inizio di carriera da predestinato. La Sprint pole di Miami, le sue prestazioni solide in gara, il carattere da veterano sotto pressione: tutto in Antonelli parla di futuro. O meglio, di presente. La sua è una scalata iniziata anni fa, quando ancora bambino fu intercettato dal management Mercedes, che ha fatto di tutto per blindarlo, sottraendolo alla corte della Ferrari. E oggi, con un contratto da rookie ma prestazioni da top driver, sta mettendo in discussione le scelte di un’intera dirigenza.

In molti si domandano: e se invece del colpo mediatico con Hamilton, la Ferrari avesse osato puntare su un talento puro, italiano, giovane e affamato come Antonelli? Anche perché il ragazzo, lo ha dimostrato in pista, non è solo un investimento per il futuro. È già pronto. E mentre Ollie Bearman, attuale punta della Driver Academy, si gioca le sue carte in Haas, Kimi guida una Mercedes che ha creduto in lui dal primo giro. Scelta giusta? I risultati cominciano a parlare chiaro. Forse, più che in un romantico ritorno al passato, serviva il coraggio di guardare avanti. E chissà che un giorno, le strade di Antonelli e Maranello non tornino a incrociarsi. Ma a quel punto, sarà la Ferrari a dover rincorrere.