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L84 dei miracoli, Falco frena: «L’obiettivo resta la salvezza»

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Il Direttore Sportivo della L84 non vuole alimentare gli entusiasmi dopo un girone d’andata ben oltre le aspettative

Neopromossa ma non si direbbe: al giro di boa la L84 vira al quarto posto nel Girone A di Serie A2, ma l’entusiasmo non è l’ingrediente principale tra gli spogliatoi di Brandizzo: «Non abbiamo fatto ancora nulla di concreto». Così il Direttore Sportivo Jonatha Falco stempera ogni festeggiamento e già dalla trasferta di domani contro il Bubi Merano si cercherà di dare continuità nella prestazione: «Sappiamo che andremo ad affrontare una squadra che ha maturato dell’esperienza importante in questa categoria, inoltre sono molto organizzati a livello di gruppo e nelle individualità spicca Beregula per le sue qualità in fase realizzativa». La trasferta nasconde tutte le sue insidie, ma quello che rimane del recente passato è un girone d’andata che è andato oltre le più rosee aspettative: «Sicuramente, anche noi siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo appena fatto. La classifica ci dice che siamo sulla strada giusta, ma non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo stagionale che rimane quello della salvezza». Anche se, per una volta, gli investimenti sono inversamente proporzionali ai risultati: «Non abbiamo fatto grandi operazioni di mercato come è nella nostra filosofia – prosegue Falco – perché questa è la nostra politica, ma fino adesso i risultati sono dalla nostra parte». La teoria dei piccoli passi ha portato quest’estate in verdenero l’esperienza di Murilo Rodrigues e la gioventù (classe 1999) di Felippe Tambani: «Siamo contenti di questi innesti e dei loro inserimenti, anche se fino adesso non abbiamo mai avuto l’intera rosa a disposizione. Nell’ultima trasferta contro il Leonardo erano assenti Dragone, Murilo e Marchiori indisponibile dopo qualche secondo dal fischio d’inizio, ma per fortuna è andata bene perché con il carattere e lo spirito di gruppo siamo riusciti a sopperire a queste carenze». Gli occhi di una neopromossa su una categoria così difficile come la serie A2, ha insegnato che non ci si può distrarre un attimo: «C’è un abisso tra serie B e serie A2 – afferma il Direttore Sportivo – c’è una preparazione fisica e tattica quasi maniacale, basti guardare il Petrarca Padova. Ma il livello è talmente così elevato che non esistono partite facili». Alla quota salvezza manca poco: «Certo, ma dobbiamo fare ancora dei punti. Non alziamo la nostra asticella, dobbiamo essere realisti».

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