
Lutto per la Roma (Foto Instagram - futsalnews24.com)
La Roma è stata colpita da un lutto improvviso che ha scosso l’intero spogliatoio, ma la squadra di Gasperini ha stretto i denti.
Il calcio, si sa, è fatto di emozioni, gioie e dolori che vanno ben oltre il rettangolo verde. Ci sono momenti in cui una partita diventa quasi secondaria, perché a dominare la scena sono vicende personali che ti toccano dentro e che inevitabilmente finiscono per riflettersi anche sul campo.
È quanto successo alla Roma in questi giorni difficili, con i giallorossi che hanno dovuto stringersi attorno a un compagno e affrontare un match complicato, quello di Pisa, in un clima appesantito da un dolore che nessuno si sarebbe aspettato.
Lutto per la Roma: la squadra fa quadrato
Gian Piero Gasperini, arrivato sulla panchina romanista per dare un nuovo slancio al progetto, si è trovato subito a gestire una situazione delicata. Non è mai semplice tenere alta la concentrazione quando nello spogliatoio entra il silenzio del lutto, eppure la Roma ha dimostrato carattere. La squadra ha lottato fino all’ultimo minuto, portando a casa un risultato importante nonostante tutto. È stata una vittoria che ha avuto il sapore della sofferenza, ma anche della forza di un gruppo che ha deciso di restare unito davanti a un colpo del destino.
A incarnare al meglio questo spirito è stato senza ombra di dubbio Ferguson. Il nuovo arrivato, che già nelle prime uscite aveva dimostrato grinta e personalità, a Pisa ha fatto vedere ancora una volta di che pasta è fatto. Lo scozzese ha corso dal primo all’ultimo minuto, senza mai risparmiarsi, e soprattutto ha messo la firma su un momento decisivo della partita, servendo l’assist perfetto a Soulé per il gol che ha sbloccato il match e regalato tre punti fondamentali ai giallorossi.

Guardandolo muoversi in campo, nessuno avrebbe mai immaginato cosa stesse passando dentro di lui. E invece, dietro quella concentrazione e quell’energia apparentemente inesauribile, Ferguson stava nascondendo un dolore profondo. In settimana, infatti, giovedì 28 agosto, il centrocampista aveva ricevuto la notizia più dura: la morte del nonno Fergie, figura fondamentale nella sua crescita personale e calcistica. Un colpo che avrebbe potuto piegarlo, e invece Evan ha deciso di onorare la sua memoria come meglio sa fare, giocando.
È questa la forza del calcio, che a volte diventa rifugio e terapia, un modo per trasformare la sofferenza in energia positiva. Ferguson lo ha fatto alla sua maniera, senza troppe parole ma con i fatti, lasciando che il campo parlasse per lui. E la Roma, che si è stretta attorno al suo compagno in questo momento difficile, ne ha tratto beneficio, trovando compattezza e spirito di squadra.
La vittoria di Pisa, insomma, non è stata una semplice tappa di campionato. È stata la dimostrazione che anche nei momenti più bui una squadra può diventare famiglia, capace di sostenere chi soffre e di trarre forza da un dolore condiviso. Per la Roma e per Ferguson questa resterà una partita speciale, una di quelle che lasciano un segno ben più profondo di tre punti in classifica.