Mondiali 1989, quando l'Italia prese lezioni di "futsal" dagli USA - VIDEO - Futsal News 24
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Mondiali 1989, quando l’Italia prese lezioni di “futsal” dagli USA – VIDEO

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I Mondiali 1989 furono i primi ufficialmente organizzati dalla FIFA nella storia del futsal: l’Italia chiuse sesta e subì una dura lezione dagli Stati Uniti

Sono trascorsi poco più che 31 anni ma sembrano secoli a rivedere certe immagini: i Mondiali 1989 segnarono il punto d’inizio nella storia del futsal, da quel momento soggetto a costanti ed epocali modifiche. Erano infatti tempi di contrapposizioni tra associazioni internazionali (quello del 1989 fu realmente il primo World Championship organizzato dalla FIFA), i palloni erano a scarso rimbalzo controllato, non esisteva tempo effettivo e la disciplina ancora si chiamava 5 a Side Football nella nomenclatura internazionale. E gli Stati Uniti erano una potenza, anche nell’utilizzo del portiere come primo costruttore di gioco (vedere per credere il gol segnato dall’estremo difensore Lachowecki contro gli Azzurri). Se l’atto finale della kermesse iridata vide il Brasile conquistare il suo primo titolo ai danni dell’Olanda, padrone di casa della manifestazione, Team USA salì sul terzo gradino del podio, piazzamento poi migliorato con il secondo posto colto nel Mondiale successivo del 1992.

Nel 1989 l’Italia si arrese nella seconda fase e fu classificata al sesto posto: i ragazzi guidati da Enzo Trombetta (primo CT sin dal 1984, anno in cui fu creata ufficialmente la Nazionale) incrociarono gli Stati Uniti nella prima fase, uscendone battuti con un netto 4-1 malgrado la rete di Alfredo Filippini a sfruttare una perfetta combinazione su calcio piazzato. Il quintetto azzurro si schierò con Crescenzi tra i pali, poi con Morosini, Faiola, De Simoni e Roma come quartetto di movimento. Ma era anche l’Italia di Famà e Albani, di Minicucci e Bergamini, di Cucco, Albanesi e Pomposelli, un gruppo eccellente che però non poté nulla contro gli statunitensi davanti ai 4 mila spettatori della Rijnhal Arena di Arnhem. Un risultato che non deve stupire, in realtà, perché gli Stati Uniti in quegli anni potevano contare su un campionato professionistico di notevole prestigio, la Major Indoor Soccer League, frutto di un movimento che sin dal 1950 cresceva e si sviluppava e che nel 1988 avrebbe dovuto ospitare la prima edizione dei Mondiali, poi posticipati all’anno successivo e spostati in Olanda.

Ma non era esattamente calcio a cinque, quanto piuttosto calcio indoor su erba artificiale che poteva vantare una media spettatori che sfiorava le dieci mila persone a gara. Successo e ostinazione furono però al contempo il “funerale” del movimento americano, perché mai seppe adeguarsi ai notevoli cambiamenti, tecnici e regolamentari, che il futsal intraprese pochi anni dopo e così anche l’Italia ebbe modo di rifarsi vincendo le sfide dirette nel 1996, nel 2004 e nel 2008. Guarda caso, quella del 2008 fu anche l’ultima tra le cinque presenze alla FIFA Futsal World Cup degli USA, le cui speranze di accedere al Mondiale 2020 sono però vive e verranno testate nel Concacaf Futsal Championship, ancora in attesa di calendarizzazione ufficiale dopo il rinvio da pandemia.

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