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Morellato, il primo mattoncino: «Una promozione fantastica»

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Edoardo Morellato fu il primo a credere tre anni fa nel progetto di rinascita dell’Orange Futsal: oggi si gode da protagonista il ritorno nei campionati nazionali

Era l’estate del 2016. Non un’estate qualsiasi per il futsal astigiano. E’ ufficiale che i campioni d’Italia ripartono dalla serie D. Primavera del 2019. E’ ufficiale il ritorno sul palcoscenico nazionale. Tre anni. Tanti, ma comunque tutto è sempre soggettivo. L’Orange Futsal non ha di fatto mai smesso di vincere. E’ ricominciata la scalata dalla categoria meno nobile di un campionato di Federazione, fino ad arrivare in un battito di ciglio alla serie B. Al Pala Errebì Sanquirico, l’ultimo atto con la consegna del trofeo per il trionfo in Serie C1. Ad alzarlo al cielo c’è sempre Edoardo Morellato: «Ricordo ancora come se fosse ieri quell’estate del 2016. Se sono ancora qui è tutto merito di Marco Caccialupi, non nascondo che avessi la possibilità di poter andar via anche perché l’età anagrafica non mi permetteva più di giocare con l’under. Le offerte non mancavano ma la telefonata del Direttore Generale mi convinse a rimanere». Decisiva fu la sinergia con Caccialupi il quale ha dovuto ricostruire da zero l’Orange Futsal. Con la ripartenza in serie D, infatti, era automatica la perdita di tutti i tesserati. Convincere nuovamente che dietro ci fosse comunque un progetto vincente basato sui giovani, nonostante si ripartisse dalla serie D dopo aver appena vinto lo scudetto, è stata un piccola mission impossible.

Il primo mattoncino è stato proprio “Dodo” Morellato con la firma arrivata nel pomeriggio, poi Zanchetta e Catalano. Praticamente l’Orange Futsal ritornava in vita. Ma forse non ha mai cessato di esistere. «Ritornare in serie D non è stato facile anche perché abbiamo subito dominato il girone, ma nello stesso tempo i miei compagni si allenavano per giocare la Final Eight di Coppa Italia con l’under, cui purtroppo non potevo prendere parte. Ma nonostante tutto la prima soddisfazione non si è fatta attendere ed ho capito con il passare dei mesi che avevo fatto la scelta giusta. Così è arrivato il primo trofeo a cui tenevo, ovvero la Coppa Italia di serie C da neopromossi in C2. C’era il palazzetto pieno nel derby contro l’Avis Isola e non eravamo favoriti».

Arriviamo alla stretta attualità con una serie C1 che ha regalato stimoli sicuramente diversi: «Certamente, anche perché è stata una promozione arrivata in rimonta. La sconfitta all’andata contro il Fucsia Nizza ci ha fatto capire che potevamo vincere questo campionato, così come aver perso in finale contro il Top Five la Coppa Italia regionale, senza dimenticare la vittoria a Pasta con la parata nel finale di Zanchetta sul rigore. Questi tre episodi ci hanno fatto salire quella voglia di raggiungere un obiettivo che adesso stiamo festeggiando tutti insieme». Alla fine così è stato con la serie B pronta a riabbracciare l’Orange: «E’ una categoria perfetta per questa società, capace di essere un trampolino di lancio per i nostri giovani». Per il futuro dottore, manca poco alla Laurea in Tecnologia Alimentare, si rialza il sipario su quel palcoscenico che poteva calcare già tre anni fa. Adesso nell’Orange Futsal non è solo un giocatore ma una figura importante che tutti rispettano, capace di seguire anche dalla panchina i più giovani (vedi 2006-2007). Arrivato in punta di piedi nel dicembre del 2010, grazie a Caccialupi, Dodo Morellato si è conquistato l’Orange Futsal. Non una società ma una famiglia. In primis.

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