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Nazionale Under 19, maturità e rotazioni per conquistare gli Europei

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La doppia sfida contro la Slovacchia ha fornito indicazione più che positive sullo stato di salute della Nazionale Under 19 italiana

I risultati contano, ma fino a un certo punto, perché il percorso della Nazionale Under 19 di Carmine Tarantino è stato in questi anni lungo, tortuoso, contraddistinto da molte gioie ma anche dall’enorme delusione di non aver potuto consacrarsi con la partecipazione agli storici Giochi Olimpici Giovanili che sul campo erano stati valorosamente conquistati. Una delusione che negli occhi dei ragazzi e del tecnico azzurro è ancora in qualche modo possibile percepire, delusione che pian piano lascerà strada alla feroce concentrazione verso il nuovo traguardo, la qualificazione al primo UEFA Futsal Euro di categoria. In questo senso, la doppia sfida di Novarello alla Slovacchia ha portato in dote due vittorie simili, la prima tra alti e bassi per 5-3 e la seconda con un, per certi versi, più convincente 4-3. Ma, come detto, al di là del risultato c’è la soddisfazione di aver riallacciato al meglio i fili del discorso dopo il periodo di inattività, oltretutto al cospetto di un avversario che si è dimostrato ostico e organizzato, ben rodato anche dalla recente partecipazione olimpica in luogo proprio dei nostri ragazzi. Le amichevoli dicembrine in Ucraina e quelle di gennaio contro la Romania, forse nuovamente a Novarello, saranno ulteriori prove generali per la Nazionale Under 19 in vista dell’appuntamento clou di marzo in Croazia, laddove ci si giocherà il Main Round di qualificazione al campionato europeo. Carmine Tarantino può certamente guardare con estrema fiducia all’evento, la sua creatura costruita nel tempo poggia su basi solide, puntando spesso in questa due giorni su un quartetto eterogeneo che contava sulla solidità di Pettinari a difesa del Berardi o Baroni di turno, sulla verve di Achilli, sull’utilità coast-to-coast di Ciciotti e sugli strappi di capitan Lo Cicero, uno che quando si accende sa sempre come fare la differenza. Ma è dalle ampie rotazioni che il tecnico italiano può ricavare il massimo, a partire da un Filipponi governatore sapiente quando c’è da amministrare il possesso e da un Palmegiani in stato di grazia, autore di quattro reti nel complesso di cui almeno due prodezze di livello assoluto. Se poi il supporting-cast ha in sé l’alta qualità della consolidata coppia campana NastaEttorre, il bagaglio tecnico e tattico del trio BernardiniFerrettiPodda, l’impatto sorprendente e di personalità a tutto campo di Rivella, allora beh, ci si rende conto di quanto questo gruppo possa ancora crescere ulteriormente nei prossimi mesi. Anche contro la Slovacchia la nostra Nazionale Under 19 ha dimostrato maturità e consapevolezza dei propri mezzi, lasciando però talvolta la sensazione di avere margini di miglioramento ancora inespressi anche per lo scarso tempo vissuto insieme. Oltrepassare limiti inesplorati per scrivere un’altra pagina di storia del nostro calcio a cinque: la “mission possible” di Tarantino e i suoi ragazzi.

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