
Penalizzazione e ricorso: la Figc può bloccare il campionato - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Mai come quest’anno, la giustizia sportiva italiana è stata costretta a un superlavoro. Abbiamo già visto squadre espulse dai tornei, come nel caso della Serie C, ma anche squalifiche eccellenti.
Una stagione già travagliata sul campo è diventata un vero e proprio labirinto nelle aule dei tribunali sportivi, tra ricorsi, squalifiche e sentenze che hanno inciso – e continuano a incidere – sui verdetti finali dei campionati. Dalla Serie C, dove non sono mancate le penalizzazioni clamorose, fino a sospensioni individuali nei campionati minori, che in alcuni casi hanno toccato addirittura i quattro anni, il sistema giudiziario del calcio professionistico è stato costretto a intervenire ripetutamente, spesso in situazioni-limite.
Il risultato è un quadro generale confuso, rallentato, a volte contraddittorio, che ha costretto le leghe a continui slittamenti e modifiche di calendario. Ora, anche la Serie B si trova invischiata in un’intricata vicenda procedurale che riguarda i playout salvezza. La coda della stagione, che avrebbe dovuto decretare la quarta retrocessione, è oggi congelata in attesa di chiarimenti formali. E il rischio che l’ennesimo ricorso possa compromettere ulteriormente la regolarità del campionato non è più solo un’ipotesi.
Serie B nel caos, il Cosenza si rivolge al Consiglio di Stato
Il nodo più delicato è quello che coinvolge il Cosenza Calcio, club penalizzato di 4 punti in classifica per una questione legata al tesseramento e alla gestione economico-amministrativa. La sanzione è stata confermata da più gradi di giudizio: prima dal Tribunale Federale Nazionale della FIGC, poi dal Collegio di Garanzia del CONI, infine dal Tar del Lazio. Nonostante ciò, la società calabrese valuta ora un ulteriore tentativo: il ricorso al Consiglio di Stato, che rappresenterebbe l’ultima spiaggia legale disponibile. La mossa verrebbe presa in considerazione solo nel caso in cui il recupero dei 4 punti permettesse alla squadra di rientrare in zona playout, evitando così la retrocessione diretta.

Il Tar è stato chiaro nella propria motivazione, dichiarando che: “L’eventuale sospensione degli atti impugnati non avrebbe un’incidenza rilevante sull’attuale classifica del campionato di Serie B, poiché il Cosenza Calcio rimarrebbe, pur sempre, ultimo in classifica”. Ma lo scenario potrebbe cambiare nel giro di pochi giorni con la conclusione del campionato regolare. Proprio questa incertezza contribuisce a rallentare la definizione ufficiale del calendario dei playout, inizialmente previsti tra il 19 e il 24 maggio. Un vizio procedurale nella votazione della Lega B ha già reso nulle le date fissate, e tra le società coinvolte non c’è ancora un accordo: alcune preferirebbero giocare tra il 20 e il 27 maggio, altre dal 22 in avanti. Nel frattempo, il caso Cosenza rappresenta una variabile che la Lega non può ignorare. Una nuova sospensione o una modifica in corsa della classifica costringerebbe a riscrivere tutto da capo, con buona pace della regolarità sportiva. E così, a fine stagione, la vera partita si gioca ancora una volta nei tribunali.