Un nuovo scandalo scuote i Mondiali di calcio ancora prima del fischio d’inizio, tra polemiche, ricorsi e tifosi senza parole.
I Mondiali di calcio, senza ombra di dubbio, non iniziano mai sul campo come dovrebbero. Questa volta però la sensazione è che si sia superato ogni limite, infatti la bufera si è alzata quando ancora il pallone non rotola e le squadre stanno facendo i conti con qualificazioni infinite, format complessi e tensioni mai viste prima. Qualcosa non torna, i rumors si rincorrono, le federazioni si guardano in cagnesco e i tifosi, soprattutto quelli italiani, restano sconcertati davanti all’ennesimo capitolo poco edificante del calcio moderno.
Da giorni si parla di decisioni prese lontano dal rettangolo verde, di play off che sembrano decisi a tavolino e di regolamenti interpretati in modo creativo. Però all’inizio nessuno capiva davvero dove si volesse arrivare, perché le informazioni filtravano col contagocce e le versioni ufficiali apparivano fin troppo prudenti. Il risultato è stato un clima di sospetto generale che ha finito per travolgere l’intero percorso verso il Mondiale 2026.
Mondiali di calcio nella bufera: si grida allo scandalo
Il vero nodo della questione, e a quel punto la tensione è salita di colpo. Si profila infatti una vera e propria battaglia legale per l’ultimo posto africano valido per gli spareggi intercontinentali verso il prossimo Mondiale. Al centro di tutto c’è la Nigeria, una delle nazionali più importanti del continente, che non ha alcuna intenzione di accettare in silenzio quanto accaduto sul campo.
Dopo la sconfitta contro la Repubblica Democratica del Congo nella semifinale del playoff CAF, la Federazione calcistica nigeriana ha deciso di passare all’attacco. Il segretario generale della NFF, Mohammed Sanusi, ha annunciato ufficialmente la presentazione di un reclamo formale alla FIFA. Secondo la Nigeria, infatti, la RD Congo avrebbe schierato alcuni calciatori in presunta violazione dei regolamenti, un’irregolarità che, se confermata, cambierebbe completamente lo scenario.

Calcio e mondiali nella bufera si prospetta una lunga battaglia legale – futsalnews24.com
La FIFA ora si trova davanti a un dossier delicato, destinato a far discutere. Nei prossimi giorni l’organo internazionale dovrà analizzare i documenti, ascoltare le parti coinvolte e prendere una decisione che avrà inevitabilmente ripercussioni pesanti. Però, guardando al passato, i precedenti non sembrano giocare a favore delle Super Eagles. Nell’ultimo ciclo di qualificazioni mondiali, il Cile aveva presentato un ricorso simile contro l’Ecuador per il noto caso Byron Castillo. Nonostante settimane di polemiche e pressioni mediatiche, la FIFA consentì agli ecuadoriani di partecipare al Mondiale, limitandosi a infliggere una penalizzazione di tre punti nelle eliminatorie successive.
Ed è proprio questo il punto che alimenta ulteriormente la rabbia dei tifosi. Molti si chiedono a cosa servano ricorsi, avvocati e battaglie legali se poi le decisioni finali sembrano sempre seguire logiche difficili da comprendere. In Italia, dove la nazionale ancora non sa se riuscirà a qualificarsi, il sentimento dominante è un misto di frustrazione e rassegnazione. Questi Mondiali, ancora prima di prendere forma, sembrano già etichettati come i Mondiali dello scandalo.
Del resto il calcio è cambiato, e non poco. Oggi le partite si giocano anche nei tribunali, tra carte bollate e comunicati ufficiali, mentre il campo passa spesso in secondo piano. Senza ombra di dubbio, quello che dovrebbe essere uno spettacolo sportivo globale rischia di trasformarsi nell’ennesimo caso controverso, lasciando l’amaro in bocca a milioni di appassionati che chiedono solo una cosa: chiarezza e rispetto delle regole.
Rino Gattuso contrariato per la Nazionale di calcio (Foto IG @gianlucadimarzio - futsalnews24.com)






