
Scoppia lo scandalo, coinvolta la Juve: dimissioni immediate - Futsalnews24.com (screen Youtube)
Nel calcio italiano ormai non sorprende più nulla. Le sentenze che piovono sui club di Serie B e C, tra penalizzazioni e ricorsi respinti, sono diventate parte del paesaggio giudiziario settimanale.
Ma fuori dai confini nazionali, e più precisamente a Nyon, sede della UEFA, si sta consumando un altro tipo di terremoto. Il protagonista? Ancora una volta, indirettamente, un nome che richiama la storia e la gloria calcistica di Torino: Juventus. No, stavolta non si tratta di plusvalenze, saldi di bilancio o inchieste federali. E nemmeno delle ricadute degli scandali passati.
Stavolta il riflesso juventino porta il volto di chi con la maglia bianconera ha incantato l’Europa e il mondo intero, ma oggi si muove sul piano politico e istituzionale del calcio. La vicenda ha poco a che fare con i tribunali sportivi italiani e molto con le stanze del potere che contano: quelle che regolano le dinamiche del calcio europeo. È lì che, in silenzio e con mosse calibrate, si starebbe preparando un cambio di rotta clamoroso, che potrebbe riscrivere gli equilibri ai vertici della UEFA.
Terremoto UEFA: mozione di sfiducia per Ceferin
Secondo quanto riportato da Mundo Deportivo, Michel Platini – ex fuoriclasse della Juventus e già presidente UEFA fino al 2015 – sarebbe pronto a rientrare in scena. L’assoluzione nel processo che lo vedeva coinvolto insieme a Sepp Blatter per presunta frode ai danni della FIFA, ha riabilitato la sua immagine agli occhi del mondo calcistico. Un ritorno che non è solo simbolico: Platini, infatti, sarebbe già in contatto con Andrij Shevchenko, attuale presidente della Federcalcio ucraina, per muovere una vera e propria mozione di sfiducia contro l’attuale numero uno dell’UEFA, Aleksander Ceferin. Al fianco dei due ci sarebbe anche Takis Baltakos, ex presidente della Federcalcio greca, indicato come possibile volto nuovo alla guida del massimo organo calcistico europeo.

L’obiettivo è chiaro: sondare il terreno tra le 55 federazioni nazionali che compongono l’assemblea UEFA per ottenere consensi in vista di un ribaltone istituzionale. Il mandato di Ceferin, in carica ininterrottamente dal 2016, scadrà nel 2027, ma le prime manovre di opposizione sono attese già a partire da settembre. Non è escluso che si possa arrivare a un’interruzione anticipata dell’attuale mandato attraverso un voto formale di sfiducia. Un passaggio tanto inedito quanto potenzialmente esplosivo, che coinvolgerebbe inevitabilmente anche la FIFA e il suo presidente Gianni Infantino. Proprio Infantino, ex collaboratore di Platini e oggi in rapporti tesi con Ceferin, potrebbe vedere con favore l’insediamento di un nuovo corso alla UEFA. Se davvero Platini dovesse tornare sul palcoscenico internazionale, dopo un’assenza lunga e tormentata, si aprirebbe una pagina completamente nuova nella politica del calcio europeo.