
Maxi squalifica, la Juve aspetta solo il verdetto ufficiale (Foto FB @juventus - futsalnews24.com)
Stagione nera per la Juve, ora all’orizzonte arriva una nuova tegola, una squalifica che potrebbe complicare ulteriormente le cose.
C’è una sensazione strana che si respira da settimane nell’ambiente bianconero. Come se tutto fosse sul punto di franare definitivamente, proprio quando sembrava che almeno il minimo sindacale potesse essere salvato. E invece no, perché la Juventus continua a scivolare, partita dopo partita, prestazione dopo prestazione, in un campionato che ormai sembra sfuggirle di mano.
L’illusione di un quarto posto, l’ultimo spiraglio per la qualificazione alla prossima Champions League, si sta affievolendo giorno dopo giorno. E la realtà è che la squadra non riesce più a cambiare passo. Non riesce a reagire, nonostante i cambi in panchina, nonostante gli appelli, nonostante la necessità.
Maxi squalifica la Juve trema
La sensazione è che si sia rotto qualcosa in profondità. Non è solo questione di condizione fisica o tattica. C’è un’apatia diffusa, un senso di rassegnazione che si legge negli occhi dei giocatori e negli sguardi di una tifoseria che ormai fatica persino a protestare. E proprio in questo scenario già delicato, arriva una nuova tegola. Qualcosa che, ancora una volta, complica i piani di una squadra che avrebbe bisogno solo di serenità e continuità, ma che invece continua a dover gestire emergenze su emergenze.
Tra poco sarà ufficiale, ma la Juventus lo sa già: sta per arrivare una maxi squalifica. E anche se non si tratta di un titolare inamovibile, l’impatto sarà comunque significativo. Pierre Kalulu, difensore francese classe 2000, è stato espulso durante l’ultima partita con un rosso diretto. Un intervento giudicato violento, sanzionato dopo la revisione al VAR da parte dell’arbitro Davide Massa. Un contatto che, rivisto dalle immagini, non lascia spazio a troppe interpretazioni. Condotta antisportiva, condotta aggressiva, chiamatela come volete. Resta il fatto che, a prescindere dalle intenzioni, il gesto è stato giudicato oltre i limiti del regolamento.

E così, per Kalulu, si preannunciano due giornate di squalifica. Che in questa fase della stagione significano una cosa sola: fine dei giochi. Perché mancano poche partite, e ogni elemento fuori dai giochi è un problema in più. Non tanto per il valore assoluto del calciatore, quanto per il momento in cui accade. La Juventus, infatti, è già alle prese con rotazioni ridotte, uomini chiave sottotono e una difesa che spesso barcolla. Aggiungere un’assenza in più non fa che peggiorare un equilibrio già precario.
Kalulu, che era stato impiegato anche come soluzione d’emergenza, aveva dimostrato qualche buon segnale nelle uscite precedenti. Però questo scivolone pesa. Pesa nella valutazione della sua stagione, pesa nelle scelte del mister, e pesa soprattutto su una squadra che non ha più margine d’errore. Perché ora non si tratta solo di vincere, ma di sperare che le avversarie dirette si inceppino. E con un rendimento così incerto, l’idea che la Juventus possa davvero agguantare il quarto posto si fa ogni giorno più debole.
C’è da riflettere, e tanto. Su una stagione nata male e finita peggio. Su scelte discutibili, su cambi che non hanno prodotto risultati, su una rosa che, per quanto competitiva, sembra aver perso l’identità. Ora resta solo da capire se la squalifica di Kalulu sarà la pietra definitiva su un percorso che rischia di concludersi nel modo più deludente possibile: fuori dall’Europa che conta, lontani dalla vetta, e con tante domande che pesano già sul futuro.