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Il mantra di Patanè: «Ai ragazzi non deve mancare la voglia di emergere»

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Hernan Patanè racconta i segreti dell’Orange Futsal Asti, il cui obiettivo primario resta la formazione umana e professionale dei giocatori

In quattro stagioni da giocatore in maglia orange ha inanellato promozioni e successi a ripetizione. Da allenatore, la tendenza e il vizio non sembrano affatto cambiati: cinque Final Eight raggiunte in sei anni, tre semifinali raggiunte, una finale persa e una Coppa Italia alzata al cielo. Ad Asti Hernan Marcelo Patanè ha trovato la sua dimensione ideale, prima calcando il PalaSanquirico e poi dirigendo i suoi ragazzi. Con l’Orange Asti ha appena alzato al cielo la Coppa Italia di serie C e sta dominando il campionato di serie C2 ma c’è  ancora qualcosa da migliorare: «Non possiamo permetterci di fermarci perché stiamo dominando una categoria o per aver vinto una coppa – afferma Patanè – l’obiettivo principale è cercare di fornire un’educazione sportiva e successivamente di cercare di farli diventare giocatori di futsal. Spetta al nostro staff dar loro l’opportunità per farli competere nelle categorie più alte di questo sport, e solo il tempo poi dirà se saranno all’altezza». Per essere protagonisti in questa disciplina ci sarà sicuramente una ricetta segreta: «E’ semplicemente quello di non trascurare gli allenamenti, cercando di dare sempre il massimo, allenarsi con allegria, divertirsi ma sempre con l’obiettivo di imparare e migliorare». Patanè ha avuto l’onore e l’onere di indossare la casacca della Nazionale Argentina, ma ai giovani di oggi che cosa non deve mancare per poter un giorno coronare questo sogno: «Non deve mai mancare la “voglia”. Questo è l’unico fattore contro il quale noi allenatori non possiamo lottare. Sono da diciassette anni in Italia ed ho avuto compagni di squadra e allenato giocatori italiani con enormi qualità tecniche, ma che non hanno mai voluto fortemente arrivare ai massimi livelli. In Sudamerica invece è diverso, in quanto il ragazzo vuole diventare un giocatore di futsal a tutti costi, e non gli interessa se lavora o studia o si fa un’ora e mezza di pullman per potersi allenare. Per questo motivo che a me interessa allenare ragazzi con questa caratteristica».

L’Orange Futsal Asti, come da tradizione che si rispetti, punta sia a centrare la promozione nel massimo campionato regionale, ma anche a centrare lo scudetto nella categoria under 19, il cui girone A è stato sin qui un dominio arancionero. In quest’ultima ci sono ostacoli e insidie nascosti dietro l’angolo: «Più si va avanti nelle competizioni e più diventa difficile in quanto ti confronti con le migliori squadre italiane che ci sono in circolazione. Bisogna fortemente curare i dettagli e per curarli bisogna allenarsi molto. L’aspetto mentale gioca un ruolo fondamentale nella crescita dei ragazzi. Ci sono alcuni con grandi prospettive ma mentalmente fragili, e risulta difficile far capire che tutti gli sforzi verranno ricompensati alla fine della stagione. Per poter giocare una finale di Coppa o per uno scudetto, devi dare il massimo durante tutto l’anno e non solo la settimana che precede una partita importante. L’anno scorso abbiamo disputato una grandissima stagione arrivando in finale di Coppa Italia e centrando la semifinale scudetto, ma non è bastato perché abbiamo perso nettamente contro Pescara e Kaos. I miei ragazzi hanno capito che per poter vincere qualcosa bisogna dare ancora di più, con la speranza di poter arrivare pronti agli appuntamenti importanti di questa stagione». Sicuramente ci sarà qualche partita che Hernan Patanè vorrebbe rigiocare: «La finale persa col Pescara in Coppa Italia, perché il risultato finale non ha rispecchiato tutto il percorso positivo che abbiamo fatto durante la stagione. Non possiamo tornare indietro, ma dobbiamo solo guardare in avanti lavorando sempre con grande intensità e abnegazione».

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