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Editoriale

Ramon, il figliol prodigo è tornato nella sua Asti

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Dopo oltre tre anni, l’ex capitano dell’Asti torna al Pala San Quirico. Storia di un feeling nato nel 2008 con una città che si coccola il suo figliol prodigo

Sicuramente gli avrà fatto effetto ritornare in quella che è stata e rimarrà per sempre casa sua. Dici Ramon e pensi all’Asti. Adesso Orange Futsal ma la sostanza non cambia. E’ stato amore a prima vista, quando il mentore orange Claudio Giovannone lo portò al Pala San Quirico. Ci rimarrà per otto anni indossando la fascia di capitano. Il 7 giugno 2016 dal dischetto regalò il primo e storico scudetto all’Asti. Da quel giorno nulla è stato più come prima. Forse anche perché Ramon rimane e rimarrà il capitano per antonomasia di questa società. Con la città è nato un feeling particolare, non solo sportivo, visto che ha scelto Asti per convolare a nozze. Sulla sua carta d’identità c’è scritto “astigiano” anziché brasiliano naturalizzato italiano. Tra poche ore ritornerà a calcare nuovamente quel parquet che tanto caro gli fu, per difendere i colori del Real Rieti contro il CDM Genova. Non con quella maglia con cui ha avuto l’onore di festeggiare lo scudetto, ma questo poco importa perché in fondo Ramon ha l’orange come seconda pelle. Anche se solo per una notte, il figliol prodigo è tornato nella sua Asti.

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