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Val d’Lans, il futuro è ora

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C’è un’annata da portare al termine, ma nella “tana dei lupi” del Val d’Lans la programmazione per la prossima stagione è già sul tavolo del direttivo. Non emergono ancora indiscrezioni, ma qualcosa si muoverà. Nel frattempo è Davide Boscolo a fare il punto della situazione

Mister, è stata una stagione molto negativa, almeno dal punto di vista dei risultati.
E’ stata un’annata particolare e, sì, purtroppo sono mancati i risultati. Nonostante la classifica, però, credo che la squadra abbia compiuto un percorso più importante: abbiamo giocato diverse gare a viso aperto, con una compagine composta da un mix di giocatori giovani ed esperti. Credo che la nostra posizione non rispecchi quanto fatto finora. Questi ragazzi meritavano di più, ma la classifica dice questo.

Cosa non ha funzionato allora?
Intanto direi che un po’ di fortuna ci è mancata: credo di avere avuto la squadra al completo in quattro occasioni e in quelle quattro gare abbiamo vinto. Chiaramente, poi, c’è dell’altro: paghiamo le nostre lacune, ma non per colpa dei ragazzi. Siamo nel mezzo di un percorso di crescita.

La prossima stagione è già sul tavolo, quindi?
Cerchiamo sempre di programmare per tempo un po’ tutto. Ci sono più strade aperte: cercheremo di finire il campionato nel migliore di modi e poi ci siederemo ad un tavolo per approfondire ogni possibilità.

Il settore giovanile tuttavia continuerà ad essere una certezza del Val d’Lans, non è così?
Sì, anche perché come ogni settore giovanile che si rispetti, anche il nostro è una famiglia e in questo contesto si cerca di lavorare al meglio e in maniera serena. Quello di cui ci vantiamo, poi, è che nel nostro vivaio ci siano ragazzi nati e cresciuti in questa zona e 8-9 di loro hanno anche esordito in Serie B: l’obiettivo continuerà ad essere questo. Vogliamo permettere ad altri ragazzi di accedere allo stesso percorso.

C’è un problema di strutture nella vostra realtà?
Come nella maggior parte delle realtà piemontesi: altrove non è così. Noi da parte nostra ci stiamo provando, proponendo progetti e siti, ma senza particolari riscontri dalle istituzioni locali. Chi lavora all’interno della nostra società però ha la testa dura e non molla: in 3-4 anni spero riusciremo a portare a compimento questo nostro progetto col Comune, così da poter giocare a casa nostra.

La sua recente esperienza in campionati nazionali e con le rappresentative, cosa ti fa pensare del futsal piemontese?
Dico che nonostante ci siano stati passi avanti soprattutto con lo sviluppo di tanti settori giovanili, manca ancora un reale cambio generazionale. Ma le possibilità di far crescere il movimento ci sono: occorre pazienza e tempo, attendendo anche la nascita di nuove ambiziose realtà.

Chiudiamo parlando del suo ruolo nel Centro Tecnico Federale di Carmagnola.
E’ un’esperienza incredibile, al fianco di persone estremamente competenti al servizio dei ragazzi. Sto conoscendo ed imparando una metodologia di lavoro diversa. Con l’Under 15 ci stiamo affacciando ad un mondo nuovo, stimolante: è l’inizio di un processo da cui poter prendere spunti positivi. Sto apprendendo molto e mi metto in discussione.

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