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Campionati CUS Torino, i protagonisti: EvidenziaTori nuovi cannibali?

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Di fatto alla loro prima stagione nei campionati CUS Torino, gli EvidenziaTori hanno già dimostrato di saper vincere

I campionati CUS Torino possono vantare una nuova stella nel proprio firmamento. I ragazzi degli EvidenziaTori si stanno rendendo protagonisti di una stagione costellata di record e, con già in bacheca il precampionato e la Summer Cup (ancora sotto la dicitura Red Bull Torino), adesso non si pongono limiti puntando decisamente ai successi che l’anno scorso furono degli #Hashtag Abbigliamento. Le loro ambizioni vengono rafforzate dai numeri che fin qui hanno raccolto: con la bellezza di 112 gol (di cui 32 firmati da Simone Caputo) in 10 partite spadroneggiano nel girone B di calcio a cinque e a questi si possono aggiungere altre 18 realizzazioni che hanno permesso a Massari e compagni di approdare ai quarti della Gold Cup. Tocca proprio a capitan Massari farci conoscere un po’ meglio questa cooperativa del gol.

Come nasce la vostra squadra?

«La nostra squadra nasce da una lezione noiosa all’università in cui Mancuso e Massari ebbero l’idea, per celebrare la loro amicizia, di creare una squadra competitiva per il torneo estivo. Dopo una ricerca approfondita, e grazie all’aiuto di Russo, sono riusciti ad iscrivere la squadra esattamente l’ultimo giorno possibile».

Chi ha scelto e qual è la genesi del nome EvidenziaTori?

«Il nome originario era Red Bull Torino. Un nome agghiacciante che è stato subito modificato quest’anno con EvidenziaTori, il cui nome si ispira alla divisa fosforescente utilizzata nella Summer Cup».

Che gli EvidenziaTori siano qualcosa di più di una semplice squadra di calcio a cinque lo si legge tra le righe di Massari, quando indica come miglior risultato raggiunto quello «di essere riusciti a creare un gruppo capace di affrontare e superare momenti difficili. Indelebile la vittoria in finale della Summer Cup dello scorso anno in cui siamo entrati da sconosciuti e piano piano siamo cresciuti tutti insieme fino a conquistare la finale, nella quale siamo riusciti a trionfare nonostante le difficoltà del secondo tempo». Un po’ tutti, da bambini, con una palla tra i piedi sognano i propri idoli e la galleria di idoli degli Evidenzia-tori è ricca di personaggi: «Tanti di noi sicuramente si sono ispirati a fenomeni come Possanzini o Ronaldinho anche se non possiamo non apprezzare le prestazioni dentro e fuori dal campo di un idolo come Morris Carrozzieri».

Quali sono i vostri punti di forza, e quelli deboli, in mezzo al campo?

«Ne abbiamo parecchi. I tunnel di Pamato, le proteste di Quirino, gli ululati di Caputo quando vede un tunnel di Pamato, i fratelli Pignatelli scambiati da compagni ed avversari, La freddezza sotto porta di Massari e la mancata doccia di Mancuso a fine partita che tiene lontani i giornalisti e gli avversari. Mentre il punto debole è sicuramente Russo: il giocatore autodichiaratosi più forte del team con i suoi numerosi infortuni che lo tengono lontano dal campo più del dovuto».

A questo punto non possiamo non chiedere chi è il playboy della squadra…

«Sicuramente Simone Caputo, il cui segreto è di andare in buca al The Beach ogni weekend…».

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